mercoledì 3 giugno 2015

AZZORRE

Dopo 16 giorni da Antigua nei Caraibi, una rapida traversata ed una burrasca approdo ad Horta mitico porto al centro dell'Atlantico. Le Azzorre sono meta obbligata di sosta tra l'America e l'Europa. Horta,
sull'isola di Faial, è il terzo porto al mondo per traffico di imbarcazioni da diporto con oltre 1000 passaggi all'anno.


Il Marina di Horta ed i murales che coprono tutte le superfici dipingibili, chi vuole aggiungere il suo, spesso copre i più vecchi e rovinati...


Una via di Horta con la classica pavimentazione a cubetti di pietra che si ritrova dal Brasile a Lisbona.


Le Azzorre sono state isole di balenieri e vi sono molte fabbriche di lavorazione delle balene, eccone una in fondo alla baia con lo scivolo dove venivano issati i grandi corpi ed uno scorcio del'interno con i grandi macchinari. Questa fabbrica ha lavorato fino al 1976.


Le lance usate per arpionare i cetacei, a remi e vela, venivano rimorchiate al punto di cattura da imbarcazioni a motore che poi trainavano alla fabbrica i corpi dopo la mattanza. Un sistema di avvistamento era predisposto a terra ed anche ai nostri giorni segnalano la presenza dei cetacei alle varie imbarcazioni di whale watching.


Le Azzorre sono isole totalmente vulcaniche, ecco la grande Caldeira di Faial: dal vero immaginatela dietro la nebbia e guardatela fotografata dal computer... 400 mt di profondità e 2 km di diametro con un piccolo coloratissimo lago sul fondo


Le grandi distese di cenere e il nuovo promontorio creati nel 1957-58 dal Vulcao dos Capelinhos che ha modificato radicalmente la linea costiera. Foto d'epoca mostrano l'eruzione nel mare che poi diviene isola e continuando ad eruttare si collega alla terraferma.


Le Azzorre non sono isole "balneari" per come intendiamo in modo un pò distorto in Italia: con spiagge, ombrelloni, discoteche ecc.. la costa è rocciosa e le spiagge, nere di sabbia vulcanica, sono rarissime. Sono invece ricche di "piscine naturali" come le chiamano qui: anfratti nelle rocce che sono stati resi più accessibili e balneabili con ricambio naturale d'acqua marina grazie al moto ondoso.


La vegetazione è rigogliosissima: piante grasse giganti, prati verdissimi e foreste impenetrabili con spessori giganteschi di muschio. Grazie al clima mite e umido vi maturano i frutti tropicali tra cui le banane e gli ananas.


Mi sposto a Pico: è possibile ancorare all'interno del porto nella piccola insenatura a Sud Ovest; doveroso portare le cime a terra a causa del poco spazio disponibile.


Uno scorcio di faraglioni che formano un porto naturale dove varavano imbarcazioni calandole per una dozzina di metri, ora paradiso di apneisti.


Il vulcano Pico, la montagna più alta del Portogallo 2351 mt. Terminava con una larga e piatta caldera, poi una eruzione successiva ha creato il conetto finale evidente nella foto panoramica. E la classica foto di vetta.


Una visita assolutamente interessante è alla Gruta das Torres tunnel di scorrimento della lava che si estende per 5 km ed è visitabile nei primi 500 mt. Nelle foto: l'ingresso, la lava solidificata mentre scorreva, stalattiti laviche, un curioso raffreddamento di strati successivi.


Pico è isola nata di "recente" , parliamo di tempi geolocici, per cui è molto più rocciosa e povera delle sorelle più vecchie e lo si vede dal tipo di manufatti in pietra lavica non intonacata, dall'agricoltura basata su viti e fichi piantati in piccoli anfratti tra le rocce vulcaniche e protetti dal vento e tenuti caldi da una processione infinita di muri a secco. Una pianta un muro, un filare di viti un muro, un altro filare e un'altro muro e così via.


Dopo Pico, Terceira al porto di Angra do Heroismo, così chiamato perchè la città è stata sede di un'aspra battaglia dei Patrioti Portoghesi contro gli invasori Spagnoli.


In questa isola è visibile un altro interessante fenomeno vulcanico: l'Algar do Carvao, si entra per 90 metri di profondita dentro il camino di eruzione, si vede il foro di entrata circondato dalla vegetazione da cui venivano calati in una cesta i pochi turisti coraggiosi fino agli anni 60. Ora si entra tramite un tunnel orizzontale a -20 metri e poi una serie infinita di scale porta al laghetto sul fondo a -90 metri. All'interno occorre l'impermeabile per la fitta caduta di acqua e lo si vede dalle foto.


Non potevano mancare i Tori, qui fanno la corrida stradale ...


Ponta Delgada nell'Isola di Sao Miguel: i due Marina all'interno del Porto separati dalla zona dedicata alla balneazione, le acque sono pulitssime anche se siamo dentro il porto.


Isabel alla sua scrivania all'ufficio del Marina di Ponta Delgada. La rigogliosa piantina sulla scrivania è stato un mio regalo di 4 anni fa per un favore ricevuto, quando sono entrato "a remi" in porto arrivando dalla Groenlandia con il motore defunto. Per inciso questa volta non è defunto ma molto malato ed il meccanico lo stà accudendo...


In questi giorni si svolge un rally di portata europea. Questa notte passerà lungo i moli del porto...addio pace.


L'isoletta di Vila Franca un cratere vulcanico con la caldera sommersa ed una piccola entrata nella laguna.


La graziosa insenatura di Porto Formoso nel nord dell'isola.


I faraglioni di Mosteiros sul lato ovest.


La caldera ora occupata dal Lago Azul.


Fenomeni vulcanici a Furnas.


L'unica coltivazione di thè in Europa con annessa fabbrica di lavorazione.


Gli onnipresenti mulini a vento dalle Azzorre alle isole Greche.