mercoledì 3 giugno 2015

DAL BRASILE ALLE AZZORRE PASSANDO DAI CARAIBI

Dopo aver abbandonato l'idea di Cuba, la voglia del rientro la fa ormai da padrona, in poco più di un mese mi sciroppo 8000 km dal Brasile alle Azzorre, passando dai Caraibi, con una breve sosta in Martinica e ad Antigua. Dal Brasile è infatti quasi impossibile per le piccole imbarcazioni a vela risalire di bolina gli Alisei verso Capo Verde, Canarie e Gibilterra, per cui è giocoforza seguire il giro dei venti e passare dai Caraibi. Esiste anche il detto "dalle Canarie per andare a Gibilterra conviene passare dai Caraibi", è un pò come dire che da Venezia per andare a Milano si deve passare da Reggio Calabria.... ma non si può fare altrimenti.
Da Fortalezza Brasile a Martinica con l'Aliseo del sud al traverso e gagliardo Shaula raggiunge il record di 150 miglia al giorno di media (quasi 300 km al giorno) impiegando solo 11 giorni per fare 1760 miglia (3200 km). Manutenzione barca a Martinica e tra le altre cose nuovo motore per il tender. Trasferimento ad Antigua dove attendo la finestra meteo favorevole e la azzecco. Azzecco sia la finestra sia la rotta quasi diretta verso le Azzorre compiendo anche questa seconda traversata velocemente in 16 giorni contro una media di 19-20 di barche similari. Purtroppo mentre navigo, 200 miglia a nord di me, le barche che hanno optato per la classica rotta che passa per le Bermuda sono incappate in una tempesta molto forte con abbandono di barche, recuperi con elicottero e un morto. Con i file GRIBB (spiegherò in un post cosa sono e come si usano) tale tempesta era prevedibile con 10 giorni di anticipo (si 10, dieci giorni !!!) perchè ci si sono infilati dentro ???? Io sono stato a sud non per caso....e in più ho preso buoni venti della coda della tempesta. La fretta di tornare ha assorbito tutte le mie energie e le poche foto, ancora meno di quelle del ritorno in Brasile, lo dimostrano.. comunque eccone qualcuna.


Carena su di una spiaggia Brasiliana sfruttando il forte dislivello di marea con l'aiuto di Marco.
Anche il mozzo Fueghina si da da fare. Notare i denti di cane piuttosto sviluppati che mi facevano perdere ben 1 nodo di velocità.



Banchi enormi di alghe ci accompagnano per quasi tutta la traversata dal Brasile ai Caraibi, per fortuna non siamo mai finiti dentro in un tale ammasso, non so come ne saremmo usciti.



Arrivando a Martinica.

Un ancoraggio perfettamente riparato tra le Mangrovie sulla costa sopravento
di Martinica.


La zona senza frangenti è la pass tra i due reef per entrare nella laguna di
Mangrovie. Quando ci si avvicina bisogna fidarsi del GPS ma poi più vicino
la si vede bene e si va, con timore, ma sicuri di passare.

I soliti fiocchi gemelli con cui ho navigato 10 dei 16 giorni tra Caraibi e Azzorre. Poi gli ultimi 6 ho preso la coda della tempesta ed una burrasca tutta mia durata una notte di passione. Avrei potuto evitarla ma per non
impiegare 2 giorni in più e per mettere alla prova me e la barca mi ci sono infilato dentro. Sembra incredibile ma in 3 anni di navigazione è la prima burrasca seria di prua che mi sono trovato ad affrontare, era un forza 7 previsto che poi è diventato un forza 8. La barca è riuscita ad avanzare dignitosamente, l'occupante un pò meno dignitosamente l'ha sofferta.

Il mozzo Fueghina di ritorno da una manovra sull'albero.

Sempre il mozzo Fueghina dopo essere stato punito con un giro di chiglia per
aver mancato di rispetto al Capitano.

E finalmente Horta con i suoi murales.